Sarebbe opportuno ripartire dall’educazione per un vero Rinascimento. Sarebbe interessante che le arti liberali portassero ad un risveglio e fortificassero una consapevolezza, un paradigma, una memoria di volontà vitale delle parole unite alle opere.
Mi preme evidenziare in questo spazio che Napoleone, spesso criticato, delineò in modo dettagliato il suo punto di vista sulla struttura dell’istruzione.
Il cuore del suo sistema fu l’istituzione dei licei che offrivano opportunità educative oltre la scuola secondaria e sostituivano le scuole centrali. Tutto il piano di studi era per una scuola liberale: insegnanti stipendiati e Ispettori con l’obiettivo di produrre una élite che potesse aiutare a gestire un Paese.
Abbigliamento adeguato e disciplina completavano il quadro.
Grande attenzione al corpo docente per remunerazione e carriera.
A Napoleone è riconosciuto il merito di aver modernizzato il sistema educativo francese e aver generato persone competenti per amministrare il suo impero.
In altre parole il controllo dello Stato formava la borghesia con suoi leader civili e militari.
La riflessione odierna appare scontata.
Come sono piazzati i licei e le scuole superiori oggi? La risposta è nel cuore di ognuno e nella mente di tanti genitori rattristati. Per non parlare della fatica che fanno maestre e maestri ad essere rispettati dagli scolari e soprattutto dai loro genitori.
Dentro a questo totale abbandono e disamore si moltiplicano batteri della arroganza, ignoranza e volgarità.
La cura può essere applicata tornando a luoghi che sappiano essere crocevia di educatori di quella umanità smarrita che si ritrova velocemente ma soltanto sui social per scoprire, presto o tardi, che in quegli ambienti non incontra maestri ma menestrelli.