“Auto da fè”: così ai tempi della Santa Inquisizione veniva chiamata la sentenza con la quale si condannavano, spesso a morte, gli eretici (streghe comprese).
Elezioni comunali a Pavia 2024. Gli elementi ci sono tutti: la sentenza di condanna inappellabile, gli eretici, e non sono mancate neppure stregoni e stregonerie.
Un passo indietro: lo scenario. Perchè nell’ attività politica nulla è importante quanto lo scenario. Il Centrodestra tanto era compatto a livello nazionale, altrettanto diviso in provincia di Pavia.
Diviso tra i partiti, con Fratelli d’Italia insoddisfatto della sua rappresentanza e in posizione utile a rivendicare il ruolo che spettava al partito largamente più votato: cioè la candidatura a Sindaco – magari del presidente del Consiglio comunale Nicola Niutta, o di un altro candidato d’area (era circolato anche il nome di Luca Sforzini). Rivendicazione scontata, ma per nulla riconosciuta dai partner. Anzitutto dalla Lega, che pretendeva il rispetto della quasi-norma della ricandidatura del sindaco uscente Fabrizio Fracassi; infine Forza Italia che, sommessamente, pensava ad un lancio del vicesindaco Antonio Bobbio Pallavicini.
Questo sinteticamente tra i partiti del Centrodestra. Nulla in confronto di quanto covava all’interno dei singoli partiti. Un vero e proprio inferno di contese, di invidie e di veti incrociati. Iniziamo dal maggior partito di maggioranza. Cosa mancava ad esempio a Nicola Niutta per essere il candidato sindaco naturale? Nulla. Dal punto di vista degli equilibri provinciali Fratelli d’Italia era largamente in credito nei confronti degli alleati. Tra i maggiori Enti della Provincia segnava un incredibile zero. Non il Sindaco uscente di Pavia; non il Sindaco di Voghera, non il Sindaco di Vigevano, non il Presidente della provincia e, per non farsi mancare niente, neppure il presidente del Policlinico S. Matteo. Nulla avrebbe fermato la candidatura di Niutta se questa non fosse stata, per così dire, non-presa-in-considerazione come priorità proprio in casa sua.
Le ultime elezioni regionali e politiche hanno messo in sella a FDI il duetto Claudio Mangiarotti e Paola Chiesa. Mangiarotti vincitore della battaglia elettorale con Elisabetta Fedegari e Chiesa collocata in lista alla Camera in modo da essere quasi sicuramente eletta. Il successo elettorale ovunque di FDI ha benedetto il duo vincitore. Coppia non brillantissima e tutt’altro che aperta. Ad oggi hanno operato perché non crescesse all’interno di FDI nessuno che in un prossimo futuro potesse mettere in pericolo la loro leadership. Men che meno il Sindaco del capoluogo. I risultati elettorali hanno dato loro ragione, ma i prossimi appuntamenti per Voghera, Vigevano e la Presidenza della Provincia, non potranno certo vedere FDI rinunciatario ovunque. Fatto sta che non hanno picchiato i pugni sul tavolo per la candidatura di Niutta. Vedremo che neppure la Lega difendeva in armi la ricandidatura di Fracassi. Forza Italia sommessamente taceva, ed allora il candidato sindaco per il centrodestra diventava un problema. Quindi la ricerca non era per trovare un possibile vincitore, ma un candidato che, se vittorioso, usando una classica espressione politica, non contasse niente. Ricerca non facile perchè bisognava almeno salvare la faccia.
Ma perché la Lega non si batteva per la più facile delle soluzioni: ricandidare Fabrizio Fracassi? Per almeno tre ragioni: in primis perché sia FDI che Forza Italia lo ritenevano incandidabile soprattutto per la disastrosa incompatibilità del Sindaco emersa all’interno della votazione sul Piano Gestione Territorio, cioè il Piano Regolatore. Alcuni terreni interessati erano di proprietà di una parente del sindaco che quindi avrebbe dovuto astenersi dal voto. Da qui polemiche a non finire che non erano certo utili a sanare la profonda ferita interna alla Lega nata con le precedenti elezioni provinciali. Nelle quali il candidato Presidente della Lega e di tutto il Centrodestra era Giovanni Palli. Al quale si contrapponeva un altro candidato sostenuto da quella parte di Lega guidata da Angelo Ciocca, all’epoca potente deputato europeo. I maligni dicono che Angelo Bargigia abbia goduto anche di una sorta di “soccorso rosso” in quanto si voleva fermare l’ ascesa di Palli, sindaco di Varzi, Presidente della Comunità Montana e vero nome nuovo dell’intero Centrodestra. Golpe quasi riuscito, ma Palli per pochissimi voti la spuntò. Fracassi è cugino dello sconfitto Ciocca.
E veniamo a Forza Italia. Il 25 marzo 2023 Berlusconi nomina Alessandro Sorte “Commissario” di FI per la Lombardia. Passano soltanto 23 giorni e il 17 maggio 2023 Sorte nomina Antonio Bobbio Pallavicini commissario provinciale di Pavia defenestrando così Alessandro Cattaneo. Lo stesso Cattaneo che tentò di opporsi, era stato protagonista di un analogo blitz che defenestrava Carlo Barbieri sindaco di Voghera e Commissario provinciale di FI. Ma Forza Italia era in verità totalmente frantumata. Cattaneo aveva escluso tutti per puntare, a Pavia, decisamente su Antonio Bobbio e Barbara Longo premiata in Giunta nonostante la bocciatura elettorale. Scelta improvvida perché i due hanno fatto immediatamente “squadra” con il Sindaco Fracassi, ignorando praticamente da subito le indicazioni date da Alessandro Cattaneo a nome di Forza Italia. Un Cattaneo messo sostanzialmente fuori dal comune di Pavia e incapace di reazioni che avrebbero messo in discussione l’alleanza di Centrodestra.
Se Cattaneo avesse chiesto un rimpasto di Giunta che escludesse Bobbio e Longo avrebbe portato chiarezza. Invece l’alleanza si è trascinata nell’equivoco di un sindaco leghista non gradito dalla Lega e assessori di Forza Italia che rispondevano non a Cattaneo ma a San Genesio (modo usuale per indicare Angelo Ciocca); Fratelli d’Italia infine aspettava solo la fine di una legislatura totalmente insoddisfacente.
Ecco la genesi della candidatura di Alessandro Cantoni.
Consigliere regionale eletto a sorpresa con una manciata di voti nella cosiddetta “Lista del Presidente”, con un passato politico movimentista di tipo ambientalista. L’ideale per rappresentare un Centrodestra già col fiatone per una serie di infortuni tipo l’assurdo ponte Ghisoni sul naviglio. Una Giunta sostanzialmente immobile e oltretutto eterodiretta. In pratica Sindaco e Assessori legalmente ben abbarbicati ad un ruolo ben remunerato. Ma politicamente lo stesso Centrodestra non si augurava una vittoria con una squadra nella quale molti non credevano. Diversamente come spiegare la candidatura di Lidia Decembrino, fedelissima di Cattaneo, non in Forza Italia, ma nella lista del Sindaco? Come giustificare che un consigliere uscente di FI non si ricandidasse nel suo partito al quale dichiarava comunque di appartenere? Come spiegare che una serie di esponenti e sostenitori di FI aderendo alla lista di Renzi si schieravano contro la Giunta uscente? Lanave, Lazzari, Mangiarotti. Come spiegare la “simpatia” nei loro confronti di esponenti storici come Marco Bellaviti e il silenzio di Cattaneo? Come spiegare una campagna elettorale durissima e fortemente indirizzata verso Bobbio e Longo, le “longae manus” di S. Genesio che avevano reso confuso e debole il Centrodestra pavese? E la fuga a sinistra di Rodolfo Faldini? E come mai nel Centrosinistra la candidatura di Michele Lissia prevale su quella di un esponente di ben maggior prestigio come Daniele Bosone? Assistiamo a diverse campagne elettorali. Il Centrodestra quasi rassegnato vede sul campo praticamente soltanto gli assessori uscenti nel disperato tentativo di conservare il posto. Ciocca con la testa alle Europee e con la giusta preoccupazione di Sardone e Vannacci; Palli chiamato in causa dalla candidatura europea di Lucchini, Vittorio Pesato in trasferta veneta a sostegno di Elena Donazzan, Nicola Niutta giustamente deluso dalla mancata candidatura, Cattaneo altrettanto dal tradimento dei “suoi” assessori. Un suicidio, ed arriva l’auto da fé come nell’omonima canzone di Battiato “è stato come far l’amore senza sentimento”. Nel Centrosinistra, che ha goduto dello sfacelo degli avversari, Moggi e i Verdi a tutta birra, il Pd molto poco incisivo. La premonizione di quanto avverrà dopo.
Quando assisteremo alla Giunta Moggi/Moggi.