Castello Sforzini

di Castellar Ponzano

Napoleone e l’uccisione della democrazia

Le recenti inchieste della Procura di Pavia (guidata da Fabio Napoleone, già membro del CSM – ed è un onore che a Pavia sia stato riservato questo privilegio) stanno da tempo scoperchiando diffusi episodi di apparente corruzione e possibile opaca gestione di fondi pubblici. Molto bene, c’è in generale gran bisogno di pulizia in pubbliche amministrazioni e apparati dello Stato che vengono spesso vissuti come bancomat per fini personali. Ma lasciamo questo encomiabile lavoro alla magistratura – saranno i processi a stabilire la verità: la nostra riflessione non è giudiziaria bensì politica.

Sempre per restare a Pavia, recenti sentenze (di primo grado) hanno ri-acceso i riflettori su presunti contratti fittizi di consulenza per svariate centinaia di migliaia di euro (in questo caso privati) a favore di soggetti politici (eh sì, perché nel momento in cui Caligola ha nominato Senatore il suo cavallo, anche il cavallo è diventato soggetto politico).

Ora, il punto cruciale è questo: è verosimile che analoghe inchieste giudiziarie siano riuscite in passato e riescano oggi – ahinoi – a perseguire e dimostrare in processo poco più che la punta dell’iceberg.

Quando coinvolgono soggetti politici, le tangenti mascherate, i proventi illeciti di corruzione, malversazione, ed analoghe occasioni di lucro moralmente esecrabili, non vengono spese solo in borsette di lusso, cene costose, vacanze, o variamente riciclate. In gran parte servono invece, purtroppo, ad alimentare interi “sistemi politici territoriali” – spesso trasversali da destra a sinistra, ed indifferenti a distinzioni tra maggioranze ed opposizioni ai vari livelli amministrativi.

Abbiamo netta sensazione, da cittadini attenti alla Cosa Pubblica, che questi “sistemi” opachi già nel recente passato siano stati alimentati e tenuti in vita per decenni sul nostro territorio. Garantendo ad alcuni finanziamenti, fondi, appoggi, influenze di dubbia trasparenza. Inquinando le elezioni di Sindaci, Consiglieri regionali, parlamentari. Alterando sia la scelta dei candidati sia le competizioni elettorali, sbilanciandole a favore di chi a tali “sistemi” attingeva e si appoggiava – ed a svantaggio di chi poteva contare sulle proprie sole forze, e sulle idee. Favorendo così una “selezione al contrario” della classe dirigente.

Chi ha giocato pulito, è stato spesso espulso dal sistema. In modo apparentemente democratico, tramite il voto ed i risultati elettorali – ma in realtà il gioco era truccato.

Di fatto, la democrazia è stata uccisa. E’ tempo di farla rinascere.

Luca Sforzini

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Rinascimento
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