Ecco “RINASCIMENTO”, la lista promossa da Luca Sforzini.
Sarà in corsa alle amministrative a Vigevano, Voghera e Mortara
VIGEVANO – «C’è un grande disagio in questa città a causa degli sviluppi giudiziari». Un disagio, e aggiungiamo pure una disaffezione alla politica, che può essere superato. «Invitando le personalità, che qui ci sono, a fare un passo avanti. A mettersi a disposizione del bene comune». Parole di Luca Sforzini, imprenditore, che già nel 2000 aveva creato una lista, “Giovane Vigevano”, che alle comunali (poi vinte dal centrodestra di Ambrogio Cotta Ramusino) aveva candidato l’esponente socialista Emiangelo Vercesi.Oggi Sforzini, pavese, esperto di arte nonché Ceo del Castello Sforzini di Castellar Ponzano nell’alessandrino, ritorna in campo con il movimento “Rinascimento” che si presenterà alle prossime amministrative di Vigevano, Voghera e Mortara. E proprio nella nostra città Sforzini, in queste settimane, sta allacciando contatti con persone che potrebbero entrare a far parte di questo schieramento. «Lo Stato come lo conosciamo oggi ha fallito, soprattutto in Italia. Ha confuso lo strumento con il suo scopo, diventando una costosa e cervellotica macchina inutile – autoreferenziale e chiusa in autodifesa corporativa. Per alimentarsi ed espandersi ha ficcato le sue insaziabili grinfie nelle tasche dei cittadini cavandone fino all’ultimo spicciolo, disincentivando così l’onesta iniziativa privata. Nei suoi ranghi ha spesso reclutato il peggio della società, offrendo stipendio sicuro e tutela assoluta a mediocri e fannulloni. Ha mortificato le sue eccellenze respingendo i migliori dalla pubblica amministrazione e persino dalle competizioni elettorali. La Grande Macchina Inutile fa ormai selezione al contrario. Va rottamata. Con urgenza».«A Vigevano – aggiunge sempre l’imprenditore pavese – ci sono persone che si sono ritirate nella loro attività professionale per disgusto e rassegnazione, persone che si sono assentate dalla vita pubblica e politica. Per questo ritengo che i migliori nella loro vita personale e professionale debbano fare un passo avanti, nell’interesse di una comunità che non può e non deve andare a catafascio. È il momento di esaltare le specificità, le diversità, che rendono unici gli individui e le culture, incoraggiare le eccellenze, celebrare il merito. Soprattutto è tempo di affermare l’assoluta centralità dell’individuo con le sue forze e con le sue debolezze, con le sue vittorie e con le sue sconfitte: tutte feconde di valore e insegnamento. Basta con la sottocultura del piagnucolio, l’ignava lamentela di fronte all’impegno, il rifiuto del voto».
L’Informatore Vigevanese, 27 marzo 2025