Castello Sforzini

di Castellar Ponzano

I Prodi a volte ritornano. E i Merli cantano.

La politica italiana e l’eterno riciclo del passato: una storia che di “Prode“ ha ben poco. Viene in mente la ballata del Prode Anselmo, un poemetto eroicomico nel quale l’eroe moriva di sete nel deserto per non essersi accorto di bere nell’elmo bucato.
Dopo tanti anni e tanti danni all’Italia, il Prode sembrava finalmente archiviato tra un viaggio in Cina e una tirata di capelli.
No! Sono tornati. Quelli della vecchia sinistra democomunista, superstiti di tangentopoli, sono rispuntati.
Ed ecco il sempiterno Daniele Bosone che riparte con il movimento “Comunità e Territorio”, ma non è nè isolato nè solo. Spuntano all’orizzonte Graziano Del Rio, Lorenzo Guerini, Pina Picierno e altri dissidenti. E lassù, quasi sul monte Sinai, a consegnare i comandamenti della “buona politica” ai novelli Mosè in partenza per portarli alla Terra Promessa (un PD senza la guida di una giovinetta inadeguata): l’intramontabile, inevitabile Romano Prodi. Questo per non perder di vista il quadro generale e la direzione finale.
Ma torniamo a Pavia e al movimento “Comunità e Territorio” che fa il proprio esordio sabato 29 marzo al Chiostro di S. Mauro.
Subito presentato con rulli di tamburi e squilli di tromba dal sempre scattante (ma solo in questi casi) Fabrizio Merli su La Provincia pavese (mezza paginata con fotona e richiamo in prima già martedì 25, ripresa in cronaca mercoledì 26 e chissà – tra poco anche un inserto a colori di approfondimento).
Bravo anche stavolta Merli, e complimentissimi. Vedremo se sarà applicato d’ora in avanti lo stesso metro ad iniziative analoghe – perché finora, diciamolo chiaro, sul quotidiano locale c’è chi è stato trattato da figlio beneamato (ricordiamo altri articoli sviolinanti dedicati a soggetti sempre della stessa area), chi da figliastro e chi da figlio della serva. Ma la musica sta per cambiare…
Comunque, Merli a parte (anche se non perde occasione per sembrare DI parte), obiettivo del movimento è un ritorno alla buona politica che non può essere slegata da proposte sui problemi del territorio. Obiettivo sacrosanto soprattutto in presenza di un personale politico e amministrativo davvero scarso, a Pavia come in tutta Italia. Quindi operare per elaborare proposte per le amministrazioni locali è sicuramente un’azione importante. Come il prezioso contributo accademico di Andrea Zatti e Francesco Velo.
Sicuramente il promotore, Daniele Bosone, è un personaggio di primo piano e valido della politica pavese. “Un’associazione culturale e politica” dice Bosone “che vuol essere anche un laboratorio, incubatore di idee sul territorio. Apartitico, aperto a tutti, anche a chi ha una tessera di partito”. Poi vediamo che moderatore sarà Paolo Gramigna, relatore il validissimo sindaco di Belgioioso Fabio Zucca.
E ci viene un sospetto: non sarà una sorta di corrente un po’ deviata del PD ufficiale? Sospetto che può trovare conferma nel fatto che lo stesso Bosone dice come vi sia un’ “assonanza” con il movimento “Comunità Democratica” targato Del Rio e Prodi, già attivo e non certo per sostenere la segreteria della Schlein. E fin qui nulla di nuovo.
Ma come si rapporta questo movimento pavese con il PD locale ufficiale, e soprattutto con la Giunta Lissia? Non possiamo dimenticare che Daniele Bosone sembrava il candidato sindaco naturale. E che alla fine sulla scelta ebbe la meglio il veto espresso sulla sua candidatura da parte di Alice Moggi, che infatti ha incassato politicamente uno spazio molto superiore ai tradizionali vicesindaci.
Il Movimento Comunità e Territorio si autocolloca al “centro”. Cosa vuol dire? Perché non sul centrosinistra? Quale obiettivo? Ai posteri l’ardua sentenza.

Munch

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