Il passaggio della salma di Papa Francesco, acclamato da migliaia di fedeli, romani e pellegrini in via dei Fori Imperiali e davanti al Colosseo, ha mostrato al mondo ciò che troppo spesso l’Italia dimentica di essere: il cuore pulsante della civiltà, la custode della bellezza eterna, il crocevia tra storia, cultura, fede e umanità.
In un gesto semplice, voluto dallo stesso Pontefice, si è rivelato qualcosa di grandioso: il bisogno universale di spiritualità, di raccoglimento, di identità condivisa. Roma, oggi, non è stata solo la capitale d’Italia. È tornata a essere la capitale morale e politica del mondo. Per motivi culturali. La cultura ha un peso politico sottovalutato.
Come fondatore del movimento culturale Rinascimento, non posso che sottolineare la lezione che ci viene da questo straordinario evento: la vera rinascita dell’Italia non passerà dalle tecnocrazie senz’anima, né dal culto del denaro, ma da un ritrovato orgoglio della nostra cultura millenaria e da un bisogno di spiritualità autentica, capace di unire e ispirare.
Mentre nel resto del mondo si moltiplicano conflitti, disgregazioni, paure, oggi abbiamo visto che l’Italia ha ancora il potere unico di radunare i popoli, di parlare ai cuori, di indicare una via.
Il nostro compito è raccogliere questo testimone: riportare l’Italia al centro della storia, come esempio di civiltà, di bellezza, di forza morale.
Il corteo funebre di Papa Francesco ci chiama a un compito più alto: un nuovo Rinascimento spirituale e culturale. È il tempo della grandezza. È il tempo di credere di nuovo in noi stessi.
Dalle strade di Roma al futuro del mondo: l’Italia torni a guidare. Rinascimento, ora.
Luca Sforzini