“Chi crede di proteggere i giovani a colpi di divieti, dimostra di non conoscerli affatto. I nativi digitali vivono e si muovono online con una libertà e un’intelligenza che spesso superano quelle degli adulti. Pensare di arginarli con filtri e blocchi è come mettere una serratura a un’idea: inutile, e pure ridicolo.”
Così Luca Sforzini, fondatore del movimento culturale e politico Rinascimento, commenta la decisione dell’AGCOM di rafforzare la verifica dell’età per l’accesso ai siti vietati ai minori (fonte: ANSA, 18 aprile 2025).
“La cultura del divieto – continua Sforzini – è figlia di una politica impaurita e senza visione. La verità è che i giovani non vanno protetti con barriere, ma responsabilizzati con strumenti. Serve educazione, pensiero critico, consapevolezza. Non censura.”
E lancia una proposta audace: “Vogliamo davvero cambiare le cose? Allora cominciamo ad avere fiducia nei nostri giovani. Estendiamo il diritto di voto ai sedicenni, sia in Italia che in Europa. Ma non basta aprire loro le urne: bisogna anche aprire la mente. Serve un grande piano culturale e formativo per renderli cittadini consapevoli e protagonisti del futuro.”
Il movimento Rinascimento, fondato da Sforzini, da tempo lavora su questi temi: innovazione culturale, educazione alla cittadinanza digitale, partecipazione attiva dei giovani alla vita pubblica. “Non sarà vietando che costruiremo un’Italia migliore. Sarà investendo sulla cultura, sul coraggio e sulla fiducia nelle nuove generazioni.”
Per questo, Rinascimento propone l’introduzione di un “Biennio di Cittadinanza Attiva” nelle scuole superiori: un percorso obbligatorio tra i 15 e i 17 anni, centrato su educazione civica avanzata, alfabetizzazione digitale, pensiero critico, e partecipazione democratica, in collaborazione con istituzioni, università e realtà del territorio.
Un vero laboratorio di consapevolezza, che non solo prepari i giovani al voto a 16 anni, ma li renda protagonisti di una nuova stagione politica e culturale.