Castello Sforzini

di Castellar Ponzano

Nei Licei italiani si insegnano assurdità? Un caso: Liceo classico Ugo Foscolo di Pavia

Giunge voce che al blasonato Liceo classico Ugo Foscolo di Pavia (un tempo culla della classe dirigente: tra i suoi alunni Benedetto Cairoli, Camillo Golgi, Filippo Turati) si insegni, durante le lezioni di storia, che “la carboneria e la massoneria erano contrarie a Napoleone e lo ostacolarono”. All’ignorante (in senso tecnico) divulgatore di questa tesi consigliamo la lettura di “Napoleone Imperatore e massone” (François Collaveri – a cura di Aldo A.Mola – Nardini editore, 1986) e più in generale una riflessione: chissa perchè la Loggia massonica attiva a Voghera nei primissimi anni dell’ottocento aveva nome “Les Amis de la Victoire” (testuale proprio così, in francese)…? Come mai a Milano nel 1805 risultavano attive le Logge “Reale Napoleone” e “Reale Eugenio” (Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone, Vicerè d’Italia e Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia)…? Il poeta Vincenzo Monti, anch’egli massone, ne scrisse in versi: “l’almo Sole del grande Architetto – sulla fronte di Eugenio risplenda – per l’augusto Fratello diletto – ogni petto di gioia s’accenda”.

Ora, può darsi non vi sia malizia in questo bizzarro insegnamento ex cathedra – solo il velo dettato da un’obnubilante formazione maoista/marxista – tuttavia s’impone una riflessione: quali e quante assurdità s’insegnano oggi nei Licei italiani? La subcultura woke o affine, veicolata come obiettiva (in realtà, nulla di più fazioso e censoriale) quali danni culturali irreparabili sta causando alle nuove generazioni?

Tornano alla mente le parole di Giunio Bruto Crippa (1892-1970), fra i più eminenti chimici del Novecento, Libero Muratore dal 1920 e Gran Maestro Aggiunto del G.O.I. negli anni ’50: “Ad ogni ripetersi di crisi pubblica, il problema della scuola, particolarmente della scuola superiore nel suo organico, istituti, insegnamenti, mezzi, si ripresenta all’interesse e allo studio degli uomini più responsabili e più accorti della nostra Istituzione, solleciti di riportare la società a condizioni di normalità e promuovere la ripresa del progresso. Dopo la prima guerra mondiale, il Fratello Achille Monti, allora preside della facoltà medica dell’Università di Pavia, (…) osservava che gli scienziati risentono della crisi di assestamento che è nello stesso tempo crisi economica e crisi politica, ma è soprattutto crisi d’anima, crisi di coscienza”. Parole che facciamo nostre.

Infine, un’ultima considerazione: salvo errori, ci risulta che ad oggi nessuno degli attuali parlamentari o consiglieri regionali o sindaci di peso sul territorio sia ex alunno del Liceo/ginnasio Foscolo. La culla della classe dirigente è vuota.

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