HIRAM deriva dai monosillabi HI (vivo) e RAM (elevato) e indica la massima elevazione spirituale raggiungibile dall’uomo.
Ne “I Re” si legge: “Hiram, re di Tiro, che fu sempre amico di Davide quando seppe che Salomone era stato unto re in luogo di suo padre, inviò i suoi servi a fargli visita. E Salomone mandò a dire a Hiram: “Tu sai che mio padre non potè edificare un Tempio al nome del Signore, Dio suo, a causa della guerra che i suoi nemici mossero contro di lui da ogni parte, finchè il Signore non l’ebbe umiliati sotto i suoi piedi…”.
Hiram è anche il simbolo del Lavoro, dell’Arte nella sua più perfetta espressione, della Saggezza e della Giustizia. E’ il Maestro del Fuoco, l’Essere che accomuna in sè l’umano e il divino. E’ il Sole che illumina e dà vita, è l’equivalente dell’egizio Ammon-Ra.
Nella Bibbia si incontrano tre Hiram: Hiram, re di Tiro; Adonhiram, intendente e caposquadra per la costruzione del Tempio di Salomone; Hiram, architetto (quest’ultimo è l’Hiram a cui fanno riferimento i Massoni).
Secondo la Tradizione, nel corso dei tempi Hiram è morto molte volte ma è sempre risuscitato: “è Pitagora, bandito dalla patria; è Osiride, ucciso da Tifone; è Orfeo fatto a pezzi dalle Baccanti; è Gesù, crocifisso su ordine del Sinedrio presieduto da Caifa; è Krisna, l’ottava reincarnazione di Vishnu“.
Secondo lo studioso di Misteriosofia J.Kotska, Hiram sarebbe la sigla di “Hic Iacet Rex Adventurus Mundi” (Qui giace il Re del Mondo che dovrà venire).
Hiram è Padre fondatore di Rinascimento, fin dall’inizio.